You will find me if you want me in the garden

You will find me if you want me in the garden

dal 07 lug 2022 al 02 ott 2022
Cattedrale

Una mostra-giardino interspecie, in cui le arti e i corpi, il reale e il virtuale, l’umano e il tecnologico, l’organico e l’inorganico si incontrano e danno vita a un habitat dinamico. Il progetto collettivo è realizzato da Studio Azzurro, Careof, Ariella Vidach-Aiep, Fattoria Vittadini e mdi ensemble.

You will find me if you want me in the garden

You will find me if you want me in the garden, progetto di punta della III edizione della rassegna Vapore d’estate, è frutto del lavoro sinergico di Studio Azzurro, Careof, Ariella Vidach-Aiep, Fattoria Vittadini e mdi ensemble, concretizzatosi in un progetto collettivo e unitario a cura di Marta Bianchi, Laura Marcolini e Maria Paola Zedda.

Il titolo prende ispirazione da un brano del gruppo industrial Einstürzende Neubauten, che da sempre sviluppa una riflessione sul rapporto tra uomo, tecnologie e dimensione poetica. La mostra trasforma infatti il potente spazio di Cattedrale in un giardino interspecie dove video, corpi, dispositivi interattivi, installazioni sonore e nuovi media, restituiscono la complessità del mondo attuale e l’immaginazione di nuove prospettive di coesistenza, amplificando la riflessione sulla democrazia, sulle pratiche di resistenza e sulla definizione di spazio e di corpo, oggi alla soglia con il virtuale.

L’esposizione è perciò concepita come un formato espanso: non solo percorso espositivo, ma habitat transumano, giardino infestante, dinamico, paesaggio di transizione dove si pratica un incontro permanente e pervadente tra dentro e fuori, tra organico e inorganico, tra corpi e tecnologia. Ma anche un luogo attraversabile dalla comunità, abitato da simposi, incontri e performance.

Il percorso si compone di 4 installazioni:
•    i tre grandi paracadute rovesciati de Il soffio sull’angelo di Studio Azzurro galleggiano nella navata centrale, popolati di corpi proiettati che reagiscono al soffio dei visitatori
•    su tre schermi vengono proiettati video dall’archivio di Careof, con opere di Francesco Bertocco, Fatima Bianchi, Elisa Caldana, Daniele Costa, Irene Dionisio, Elisabetta Falanga, Roberto Fassone, Giovanni Giaretta, Miriam Gili, Mati Jhurry, Jacopo Miliani, Alessandro Sambini, Elisa Strinna e Natalia Trejbalova
•    nella navata nord campeggia la mostra fotografica FeMale di Fragile Artists, proposta da Fattoria Vittadini
•    tre corpi cavi di creta danno vita a un’installazione sonora a cura di mdi ensemble, un Omaggio ad Alvin Lucier, protagonista della scena musicale sperimentale recentemente scomparso