Fabbrica di Luce

Fabbrica di Luce

Fabbrica di Luce

 è un progetto di ampio respiro che coinvolge artisti di fama internazionale nell'ideazione di grandi installazioni site-specific che trasformino il monumentale piazzale della Fabbrica del Vapore in uno spazio proprio dell’Arte, una soglia immersiva tra Istituzione e Città. I progetti di Light Art, scaturiti dallo studio e dalla valorizzazione delle preesistenze spaziali ed architettoniche, donano all’ambiente una nuova identità attraverso il carattere effimero, onirico e contemplativo della luce. Il piazzale diviene una tavola bianca che accoglie l’intervento dell’artista, il cui tratto di luce disegna nuove connessioni tra il tessuto urbano e gli imponenti spazi della struttura ex-industriale. Si tratta di un progetto pluriennale che ambisce a diventare un importante punto di riferimento per la Light Art e una vetrina contemporanea e sperimentale per la genesi dei nuovi spazi dell’Arte.

 


 

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Il punto dell'infinito  

Il primo di questi interventi, Il Punto dell’Infinito, è affidato a Carlo Bernardini, un artista di fama internazionale che da anni indaga il tema della luce attraverso l’uso della fibra ottica. Bernardini sembra circoscrivere e catturare il vuoto dello spazio isolandone una parte interna, delineando una forma attraverso una linea luminosa. La grande installazione, che si estende lungo l’imponente piazzale della Fabbrica del Vapore, diviene così uno spazio nello spazio, una sorta di orizzonte degli eventi che determina i confini di un black hole. Isola il perimetro di un vuoto profondo, una dimensione altra e invisibile, che pesa percettivamente e si staglia inclinata di fronte a noi, come un’apparente gigantesca lastra di cristallo. Una forma del vuoto plasmata in una superficie sospesa, cristallizzata, che potrebbe frantumarsi come nella fine di un incantesimo, ma che al contempo ci invita a percorrerla, addentrandoci in essa alla scoperta del passaggio in un altro e ipotetico spazio temporale.


 

Fabbrica di Luce

Hide and Seek

Hide and Seek è il titolo della prima mostra personale di Mateusz Choróbski (Radomsko, 1987) a Milano. Il progetto espositivo, a cura di Pier Paolo Pancotto, si esplicita sotto forma di una grande installazione, appositamente concepita per i monumentali spazi della Fabbrica del Vapore di Milano.

L’intervento nasce in seguito ad una serie di sopralluoghi compiuti dall’artista presso le strutture industriali, un tempo sede della storica Carminati Toselli produttrice di rotabili tranviari e ferroviari, situate nei pressi del Cimitero Monumentale e a esse si ispira provando a ridefinirne le forme e la percezione visiva attraverso la luce.

Infatti, in linea con altre proposte precedenti (tra le più recenti, ad esempio, quelle alla Chiesa delle Scalze a Napoli o al CCA di Opole del 2020), il progetto per la Fabbrica del Vapore rimarca la capacità costruttiva e materica delle fonti luminose (nello specifico, quelle normal- mente in situ opportunamente rielaborate dall’artista) dando luogo ad un impianto multisensoriale, capace di coinvolgere lo spettatore in forma immersiva accogliendolo virtualmente nelle sue strutture.

Contemporaneamente Choróbski presenta alla galleria Secci, nell’ambito del programma Novo, una serie di opere inedite incentrate non solo sulla luce ma anche su altri mezzi espressivi, l’installazione e la scultura in particolare. Una tematica comune, ricorrente nel percorso creativo dell’artista, unisce le due proposte espositive: il dualismo povertà e ricchezza, scarsità ed eccesso, e una riflessione sulle conseguenze sociali che esso determina. 


 

Fabbrica di Luce

Fontana di Luce

Pietro Pirelli esplora da molti anni la relazione fra suono e visione e nelle sue opere la vibrazione sonora spesso si manifesta in forma di luce scolpita dal moto ondoso dell'acqua. Nel vasto piazzale della Fabbrica del Vapore di Milano l'artista installa Fontana di Sole, opera che accoglie la luce dell'Astro e la riverbera nel flusso vibrante di un grande Idrofono. E' un'epifania sonora, dove il suono ci appare in forma visiva, grazie a un velo d'acqua sospeso e attraversato dalla luce. Come davanti a una fontana, lo sguardo si immerge nel flusso ciclico del suono di luce.
Quello di Pietro Pirelli è il terzo di una serie di interventi di artisti di fama internazionale che
costituiscono il progetto Fabbrica della Luce, che ambisce a diventare un importante punto di
riferimento per la Light Art e una vetrina contemporanea e sperimentale per la genesi dei nuovi spazi dell'Arte. Gli artisti si misurano con la vastità del piazzale di Fabbrica, progettando installazioni site-specific. Le opere, scaturite dallo studio e dalla valorizzazione delle architetture preesistenti, trasformano uno spazio di passaggio in un luogo proprio dell'Arte, donando all'ambiente una nuova identità attraverso il carattere effimero, onirico e contemplativo della luce


 

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Make art not war 

Andrea Crespi artista di Gallarate realizza con la curatela di Alice Viola ha realizzato per il piazzale di Fabbrica del Vapore questa installazione di arte digitale, con un grande messaggio di speranza.