Urbanistica. Un bando per far rinascere Cascina Carpana

Urbanistica. Un bando per far rinascere Cascina Carpana

Bando pubblico per la concessione in diritto di superficie, a tempo determinato per la durata massima di anni 90 (novanta), dell'immobile di proprietà comunale denominato "Cascina Carpana" sito in Milano, via San Dionigi n. 121 (Municipio n. 4)

Milano, 27 settembre 2021 – Prosegue il piano di valorizzazione delle cascine milanesi. È aperto fino al 30 novembre il bando per la concessione in diritto di superficie, per una durata compresa tra i 30 e i 90 anni, di una porzione di Cascina Carpana, in via San Dionigi.   

Il complesso cascinale dell'800 è composto da diversi edifici, uno dei quali in concessione come deposito a Italia Nostra nell'ambito delle attività del Parco Cassinis, rinato negli ultimi anni proprio grazie alla scelta del Comune di affidarne la gestione all'Associazione. Il recupero e la rifunzionalizzazione della seconda porzione di Cascina Carpana darà un ulteriore contributo al piano di valorizzazione della zona di Porto di Mare.

La proposta dovrà prevedere funzioni di carattere pubblico come servizi sociali per anziani, persone con disabilità, minori, strutture di ricovero e cura, l'insediamento di negozi di vicinato e servizi di prossimità, centri aggregativi, polivalenti o sportivi, strutture ambulatoriali,  laboratori e spazi per l'innovazione. Non sarà possibile l'insediamento di discoteche e locali notturni, attività di sexy shop, money transfert, phone center, sala giochi, centro massaggio, agenzia di scommesse.

Al bando possono partecipare tutti gli operatori economici singoli o anche associati in raggruppamenti temporanei di imprese e i soggetti appartenenti al terzo settore, fondazioni con finalità sociali ed educative, associazioni ambientaliste, aziende agricole, soggetti no profit.

A Milano sono circa le 60 cascine di proprietà comunale pervenute nella disponibilità dell'Amministrazione in seguito a lasciti, donazioni e operazioni di compravendita. Negli ultimi anni molte strutture sono state recuperate e tenute in vita da soggetti del terzo settore e associazioni di cittadini che al loro interno hanno trovato spazi disponibili e flessibili per ospitare attività sociali e culturali di diverso tipo e servizi per i cittadini.

Aggiornato il: 27/09/2021