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Fermo restando l’acquisizione della necessaria autorizzazione nel caso l’immobile su cui si interviene sia assoggettato a vincoli di tutela ai sensi del D.Lgs. 42/04, la realizzazione di un intervento che preveda un isolamento a “cappotto” atto al risparmio energetico posto sulla facciata di un edificio esistente, in qualsiasi ambito del territorio è possibile previa presentazione di idoneo titolo edilizio.

La qualifica dell’intervento - ed il conseguente regime amministrativo - per la realizzazione/sostituzione di strati materici in facciata, finalizzati al risparmio energetico, è demandata alla corretta valutazione del professionista incaricato.

Nel caso di assenza di vincoli di tutela, a corredo del titolo edilizio deve essere prodotta la valutazione di impatto paesistico.

Per gli immobili a confine con lo spazio pubblico o soggetto a servitù di pubblico passaggio, l’intervento deve preliminarmente acquisire l'autorizzazione di occupazione di suolo pubblico da presentarsi all'Unità Occupazione Suolo utilizzando il modulo per  "Manufatti diversi".  

Nell'ambito dell'istruttoria della richiesta, visto il maggior spessore delle murature perimetrali prospettanti sul suolo pubblico, viene acquisito il parere della Polizia Locale rispetto alla riduzione della larghezza del marciapiede e al flusso pedonale di zona e il parere tecnico dell'ufficio competente sulla possibile interferenza con i servizi presenti nel sottosuolo.

Ai sensi dell'articolo 31 lett. m) del nuovo Regolamento sul Canone unico SEZ: I, l'occupazione suolo per il cantiere relativo all'esecuzione del cappotto è esente per la sola durata dei lavori di realizzazione. La  concessione di cantiere non sarà rilasciata se non dopo avere ottenuto la concessione per  il cappotto.  
L'occupazione del suolo pubblico del cappotto è esente. 

FAQ SUE n. 80 - Pubblicata il 21 maggio 2021