Vapore d'Inverno

Vapore d\'Inverno

 

Vapore d'inverno, che si articolerà dal 1° dicembre 2023 al 31 marzo 2024, per la prima volta crea, anche nella stagione fredda, un palinsesto la cui caratteristica principale è rappresentata dalla partecipazione di tutti i concessionari degli spazi della Fabbrica del Vapore che, attraverso le iniziative previste, potranno incentivare sempre di più la partecipazione cittadina, anche per migliorare la vita nel quartiere. Vapore d'Inverno si caratterizza per uno spiccato profilo di interdisciplinarietà e prevede, conseguentemente, il coinvolgimento dell’Area Spettacolo e della Direzione Cultura oltre che dei Municipi e dei tanti operatori che, a vario titolo, producono e promuovono attività di inclusione culturale, sociale e di intrattenimento in Fabbrica del Vapore e nel territorio, trovando in quest'ultima sede uno spazio di restituzione della loro produttività. Vapore d'Inverno con rassegne di musica, danza, cinema e arti visive, rende la Fabbrica un importante hub interamente dedicato alle arti contemporanee, espressione della vivacità e della varietà dell’offerta culturale di Milano, ma anche un incubatore sempre più verde e inclusivo, in cui la comunità locale e internazionale possa incontrare ed elaborare le sollecitazioni della contemporaneitá. 


Un programma sempre in progress

 Il programma di Vapore d'Inverno, tuttora in progress, si arricchirá di varie proposte performative dei laboratori creativi della Fabbrica del Vapore nonché delle realtà ospiti, con una prospettiva unica e trasversale sull’ecosistema delle arti contemporanee e una programmazione artistica capace di offrire progetti stimolanti e di elevata qualità e di promuovere la partecipazione di tutte le fasce di cittadinanza.

 

Vapore d’Inverno

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Le mostre in Vapore d'Inverno 

 Vapore d'inverno ha come cuore le grandi mostre internazionali ed i progetti di artisti indipendenti che abiteranno lungo tutto l’inverno gli ampi spazi della Fabbrica del Vapore, in particolare:

SALGADO – AMAZZONIA dal 12 maggio 2023 a gennaio 2024. La mostra fotografica presenta l’ultimo straordinario lavoro di Sebastiano Salgado. Un’immersione totale nell’universo della foresta amazzonica attraverso le impressionanti immagini di Salgado che per sei anni ha viaggiato fotografando la foresta, i fiumi, le montagne e le persone che vi abitano. Le oltre 200 opere in mostra dialogano con i suoni concreti della foresta, raccolti in loco, che compongono un paesaggio sonoro creato da Jean-Michel Jarre. Attirando l’attenzione sulla bellezza incomparabile di questa regione e sulla fragilità del suo ecosistema, Salgado ci invita a riflettere sulla situazione ecologica e sulla relazione che gli uomini hanno oggi con essa. 

GUIDO HARARI – INCONTRI, 50 ANNI DI FOTOGRAFIE E RACCONTI dal 28 ottobre 2023 al 1° aprile 2024. La mostra, a cura di Rjma Srl, Wall of Sound Gallery e SM-ART Srl, illustra tutte le fasi della eclettica carriera di Guido Harari, dagli esordi in ambito musicale come fotografo e giornalista alle numerose copertine di dischi per noti artisti fino all’affermazione di un lavoro che nel tempo è rimbalzato da un genere all’altro - editoria, pubblicità, moda, reportage - privilegiando sempre il ritratto come racconto intimo dei suoi incontri con le maggiori personalità del suo tempo.

MUSE – DIGITAL ART AWARD dal 23 novembre al 12 dicembre 2023. La mostra, a cura di Julia Rajacic, espone opere digitali, pensate per una loro esibizione peculiare sui display ePaper Philips Tableaux, progettati per visualizzare contenuti d’immagine senza consumo di energia. L'attenzione all'ambiente, un vero filo conduttore per questa mostra realizzata con materiali di recupero, non consuma energia e usa come unica illuminazione la luce solare. Le immagini realizzare sono a loro volta legate ai temi dell'ambiente e ad un nuovo futuro possibile grazie ad un minor consumo di energie.

NOIR TIME DI PIETRO FINELLI

l'artista  da diversi anni sta indagando l’articolazione e la struttura del cinema classico cosiddetto noir. Nella mostra il velo morbido della cellulosa viene penetrato dallo sguardo che costruisce nuovi luoghi, abitati da una certa atmosfera ambigua, inquieta. Finelli trasforma i quadri in segmenti di pellicola e acquisisce così il segreto di una narrazione sospesa nel fermo-immagine, che contiene in sé lo spettro dilatato del prima e del dopo. Ogni scena distillata con precisione chirurgica dal continuum filmico viene sublimata in una dimensione astratta nella quale il singolo episodio diventa l’alibi per uno studio dei meccanismi di intuizione della realtà filtrata dall’obiettivo. Senza fermarsi alla citazione, il revival, la trasposizione da un media a un altro.