Protocollo di intesa per le vittime vulnerabili

Con la sottoscrizione del Protocollo di intesa finalizzato alla collaborazione per la realizzazione di azioni congiunte in favore delle vittime vulnerabili, la Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Milano, il Comune di Milano e la Prefettura di Milano fin dai primi mesi del 2017 a presidio dell’attuazione delle azioni previste, hanno istituito una figura di garanzia.

Per attuare gli obiettivi contemplati nel Protocollo di intesa è stato costituito un Tavolo di lavoro congiunto tra le tre Istituzioni, autonome e indipendenti, presieduto da un Terzo Garante individuato di comune accordo tra le parti nella persona del dott. Pietro Forno.

Con la sottoscrizione del Protocollo di intesa finalizzato alla collaborazione per la realizzazione di azioni congiunte in favore delle vittime vulnerabili, la Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Milano, il Comune di Milano e la Prefettura di Milano, fin dai primi mesi del 2017, a presidio dell’attuazione delle azioni ivi previste, hanno istituito una figura di garanzia.

Per attuare gli obiettivi contemplati nel Protocollo di intesa, infatti, è stato costituito un Tavolo di lavoro congiunto tra le tre Istituzioni, ancorché autonome e indipendenti, presieduto da un Terzo Garante, individuato di comune accordo tra le parti, nella persona del dott. Pietro Forno.

Tramite la sottoscrizione del Protocollo le Parti si sono impegnate, secondo i rispettivi ambiti istituzionali di competenza e nel limite delle risorse disponibili, a sviluppare e promuovere attività miranti a:

  • promuovere iniziative di mutuo interesse tese al contrasto delle attività criminali a danno di vittime vulnerabili, in particolare attraverso attività di formazione nelle scuole;
  • promuovere il confronto tra discipline complementari per l'integrazione dei saperi e delle conoscenze scientifiche, avvalendosi dei servizi già in essere (Distacco di un criminologo, Centro per la giustizia riparativa e la mediazione in seno alla Direzione Educazione del Comune di Milano);
  • promuovere la comprensione, la raccolta e lo studio di dati qualitativi e quantitativi inerenti evoluzione e fenomenologia di ogni forma di criminalità che colpisca vittime vulnerabili;
  • promuovere la sensibilizzazione nelle potenziali vittime, imprese e privati cittadini, delle opportunità di cooperazione, dei rischi e delle metodologie di prevenzione e riduzione del danno, secondo i rispettivi ambiti istituzionali di competenza e disponibilità, anche attraverso:
  1. costituzione di uno sportello fisico e di un “numero verde”,
  2. assistenza psicologica, medica e sanitaria,
  3. assistenza legale,
  4. informative scritte, anche avvalendosi di servizi di traduzione nelle lingue straniere più utili;
  • estendere le attività di mediazione già poste in essere dal Comune di Milano, anche in riferimento al settore della conflittualità familiare, tramite: il Servizio Educativo Adolescenti (SEAD), il Centro per la giustizia riparativa e la mediazione, il Centro Genitori Ancora (GEA), il Servizio psico-traumatologico di sostegno per le vittime di reato, il Servizio per la mediazione sociale e penale e il Presidio criminologico territoriale;
  • estendere l’esperienza e il relativo uso del Fondo per le vittime del cybercrime a tutte le vittime vulnerabili, tramite la ridenominazione dello stesso in “Fondo per le vittime vulnerabili” e il rafforzamento dei contenuti educativi insiti nelle attività preventive che il Comune di Milano organizzerà, di intesa con la Procura, sul territorio della Città Metropolitana;
  • rendere strutturale l’offerta formativa del corso - prevalentemente online - sui temi dei reati a danno di vittime vulnerabili, rivolto agli operatori di giustizia e alle Forze di Polizia del distretto della Corte d'Appello del Tribunale di Milano nonché a supporto anche di attività di prevenzione nelle scuole e nel territorio comunale, da fruire tramite piattaforma informatica gestita in cooperazione tra la Procura della Repubblica, la Direzione dei sistemi informativi e la Direzione Educazione del Comune di Milano;
  • incentivare l’implementazione, la gestione e l’utilizzo del software informatico, già in uso alla Polizia Locale del Comune di Milano (e fino ad oggi destinato alla mappatura delle violenze sessuali cosiddette “di strada” commesse nel territorio del distretto di Milano, alla loro analisi e all’individuazione degli autori seriali).

Il Garante del Protocollo di intesa è il dott. Pietro Forno, ex magistrato, già Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Torino e presso quella di Milano in qualità di coordinatore del gruppo di magistrati che persegue i reati in danno delle fasce deboli, nonché dal 16 novembre 2015 Procuratore della Repubblica di Milano; autore di numerosi articoli e testi sull'argomento.

Il Garante redige una Relazione annuale sullo stato di attuazione del Protocollo di intesa e sull'impiego delle somme del "Fondo per le vittime vulnerabili" e delle differenti risorse economiche individuate nel Protocollo di intesa.
 

Recapito
Via Ugo Foscolo, 5 (3 piano - scala A) - 20121 Milano (M1/M3 - fermata Duomo)

Contatti
Tel. 02 884.48194 - pietro.forno@comune.milano.it

Con il d.lgs. n. 212 del 15 dicembre 2015 viene data attuazione nel nostro ordinamento alla Direttiva 2012/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio europeo in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato

La Direttiva istituisce norme minime che gli Stati Membri sono tenuti a osservare allo scopo di migliorare le legislazioni nazionali e le misure di sostegno per le vittime di reato, in primis viene ampliato il concetto di “vittima” includendo non solo la persona offesa dal reato ma anche i familiari della stessa.  

La tutela della vittima si basa su tre pilastri: informazione e sostegno, partecipazione al procedimento penale, protezione generale e specifica

Il primo pilastro attiene a una fase prodromica al procedimento penale ed è volto a dare contezza alla vittima dei diritti di cui è titolare affinché vi sia maggiore consapevolezza delle attività che si andranno a svolgere durante il procedimento. Accanto al diritto di informazione, vi è la necessità altresì di dare sostegno alla vittima durante il procedimento penale. 

Il secondo pilastro sancisce i diritti della vittima durante il procedimento penale: in tal senso, elemento innovativo è dato dalla possibilità di avvalersi di procedure di giustizia riparativa (per esempio la mediazione).

Infine, la vittima deve essere tutelata in modo da evitare che vi sia un’ulteriore vittimizzazione. Tale tutela deve essere sia generale che specifica a seconda del caso concreto. Invero, risulta necessario avere una valutazione individuale della personalità della vittima, anche in relazione alla tipologia di reato subito, al fine di garantirle una protezione adeguata. 

I diritti elencati dalla Direttiva risultano efficaci solo se consapevolmente esercitati dalla vittima. Tuttavia, non tutte le vittime, in particolare quelle vulnerabili, possiedono una preparazione giuridica tale da esercitare a pieno i propri diritti. Per questo motivo, il legislatore europeo ha provveduto a formulare delle norme apposite per i cosiddetti “operatori”, persone che per l’attività professionale svolta, entrano in contatto con la vittima.  In questa prospettiva, il Garante del Protocollo di intesa si propone di fornire assistenza alle vittime vulnerabili e portarli a conoscenza dei propri diritti. 

Aggiornato il: 13/03/2023