Oltre 80 lavori in mostra per un’antologica a forte carattere di riscoperta e scoperta di un pittore già noto in Italia fino a metà degli anni '50 e poi in Svizzera. Maestro del segno, con un approccio meditativo al colore, è considerato da Federico Zeri il Kandinsky occidentale. Beppe Assenza nella sua lunga parabola artistica ha spaziato dall’affresco sacro all’espressionismo, per approfondire poi l’acquarello e la prospettiva di colore già goethiana e poi sviluppata da Rudolf Steiner. L’esposizione milanese con 9 sezioni tematiche, mette in luce, tra le altre, una parte poco conosciuta dell’autore, i ritratti degli anni '30-'50, con cui si cimenta in prima battuta proprio a Milano e che riverberano le influenze dei movimenti artistici internazionali. Negli anni svizzeri Beppe Assenza ha elaborato un "metodo oggettivo del colore" qui presentato, sperimentato durante gli anni di insegnamento nella scuola internazionale di pittura da lui fondata a Dornach nel 1969. Al piano terra dello spazio ex-cisterne, incursioni contemporanee di Franco Mussida che entra in risonanza con Beppe Assenza con il suo lavoro di ricerca scientifico-artistica sugli elementi oggettivi del codice musicale e i suoi effetti sulla persona. Elementi in mostra in un percorso esperienziale ACCORDI CELESTI - Visioni della Musica prima della Musica. Nell’aspetto di ricerca metodologica e pedagogica i due artisti, Assenza e Mussida, hanno una liason ideale.